Barche illuminate, maiale arrosto e biscotti al miele sono solo alcuni degli elementi più caratteristici della tradizione del Natale greco. Scopriamo insieme tutte le tradizioni più folkloristiche della cultura ortodossa e lasciamoci ispirare per qualche nuova ricetta o decorazione.

 

Le celebrazioni

 

Le celebrazioni del Natale ortodosso iniziano il 24 dicembre e durano fino al 6 gennaio, il giorno dell’Epifania, quando si svolge la “Grande Benedizione dell’acqua”. La Grecia segue il calendario gregoriano pertanto festeggia il Natale il 25 dicembre.  I festeggiamenti cominciano già da inizio mese, le case si riempiono di decorazioni e nell’aria si sente l’odore di dolci natalizi.

 

Le barche dorate

 

La tradizione del Natale greco di decorare gli alberi di Natale arrivò in Grecia nel 1833. Quell’anno il governatore del paese, il principe bavarese Otto, decorò il primo albero nel suo palazzo a Nafplio. Per i decenni successivi solo le famiglie dell’alta borghesia potevano permettersi questa decorazione, la quale divenne popolare solo dopo la seconda guerra mondiale.

Prima dell’albero però esisteva in Grecia un’altra tradizione decorativa presente in tutte le case. Le famiglie infatti erano solite decorare una piccola barca con delle luci. Questa usanza si riallaccia alla storia marinaresca dell’isola: la barca simboleggia l’amore e il rispetto per il mare così come l’attesa delle famiglie di riunirsi sotto lo stesso tetto.

 

I piatti e i dolci della tradizione

 

Il Christopsomo (pane di Cristo) è una pagnotta rotonda che risale all’epoca ottomana e che ancora oggi è sempre presente sulle tavole natalizie greche. Le decorazioni della pagnotta variano leggermente da regione a regione. Come elementi invariabili troviamo una croce fatta di pasta al centro e una cascata di mandorle e noci intorno. A scelta vengono anche inserite scene di vita agricola, animali e vitigni: simboleggiano l’augurio di un anno prospero.

Un altro piatto della tradizione del Natale greco è il maiale: viene cucinato come ripieno delle foglie di vite e in molte altre maniere. La tradizione di mangiare maiale a Natale è legata all’economia familiare: le parti che non vengono consumate in quel giorno vengono comunque riutilizzate durante l’anno. Durante la macellazione le famiglie seguivano un rituale che terminava con il disegno di una croce di sangue di maiale sulla fronte dei figli per proteggerli dalle emicranie.

Per quanto riguarda i dolci la tradizione natalizia greca è molto golosa: ci sono i melomakarona (biscotti al miele) e i kouraabiedes (biscotti al burro ricoperti di zucchero). Queste ricette sono state tramandate ai giorni nostri fin dall’antichità: gli ingredienti principali sono olio, miele, arance e noci.

 

I canti

 

Il giorno della Vigilia di Natale i campanelli delle case iniziano a suonare già alle 8 del mattino. Gruppi di bambini attendono davanti alle porte d’ingresso il permesso per iniziare a suonare i triangoli e a cantare i kalanta, le canzoni di Natale. Questi canti tradizionali iniziano solitamente con la nascita di Cristo e proseguono con la richiesta di benedizioni per la casa davanti a cui i bambini sostano e finiscono con la richiesta di un regalo simbolico costituito o da dolciumi o da una piccola somma di denaro.