Come si balla il Sirtaki

 

Zorba: “Ti voglio troppo bene per non dirtelo. Tu, mister, hai tutto meno una cosa: la pazzia. Ci vuole un po’ di pazzia se no non potrai mai strappare la corda ed essere libero”.

John: “Insegnami a ballare.

 

Il sirtaki è una danza popolare che arriva dalla Grecia.

Al contrario di ciò che comunemente si può pensare, non è un’autentica danza tradizionale, ma fu inventata nel 1964 in occasione del film “Zorba il greco” dal genio musicale di Mikīs Theodōrakīs, uno dei più grandi compositori greci contemporanei, sommando due versioni della danza greca hasapiko, una normale e un’altra più lenta. Questo ballo, infatti, viene anche chiamato “danza di Zorba”.

Nella scena finale della pellicola, Zorbas, interpretato da Anthony Quinn, insegna a ballare il sirtaki a John, lo scrittore inglese protagonista del film. La scena si svolge, a Creta sulla spiaggia di Stavros. Si racconta che il sirtaki sia stato creato perché Anthony Quinn, a causa di una ferita alla gamba non riusciva ad eseguire i passi molto veloci dell’hasapiko (detta anche “danza dei macellai”, perché introdotta dai membri di questa corporazione durante l’impero bizantino.

Il singolo raggiunse le vette delle classifiche del 1965, facendo ballare l’Italia, l’Austria, la Norvegia, l’Olanda e anche la Germania.

La particolarità della danza e della musica sta nel ritmo, che va sempre accelerando.

Il sirtaki, però, non è nato semplicemente dall’estro del compositore, infatti trae origine dagli antichi passi dell’hasapiko, del syrtos e del pidiktos. Essendo un ballo coreografato e corale, esso ha bisogno di un gruppo di persone cui, successivamente, se ne aggiungono altre.

Come si balla il Sirtaki

 

Non ci sono regole per cominciare a ballare: c’è chi preferisce iniziare ad isolarsi, battendo solo le mani, e chi invece prende le spalle del compagno, mettendosi a semicerchio.

È quando i danzatori raggiungono un livello intenso di concentrazione che il ritmo si fa impercettibilmente più incalzante e i movimenti più veloci. Il busto accompagna il piede sinistro, che saltella in avanti, mentre nello stesso tempo si solleva il piede destro; quando quest’ultimo toccherà terra con la punta, tutti i componenti torneranno alla posizione di base, quella eretta.

Si procede ampliando il raggio d’azione: la gamba sinistra si solleva a mezz’aria, effettuando un mezzo incrocio con quella destra. La gamba destra calcerà dritto dinanzi a sé, come se volesse sferrare un calcio ad un ostacolo immaginario. A questo punto si pone la gamba sinistra all’indietro, in modo da dare un punto d’appoggio al busto. Girandosi sul fianco, i danzatori incroceranno a ritmo le gambe, alternandole e mandandole avanti e indietro, come un uccello in volo.

Il volume della musica aumenta, facendo crescere con sé il ritmo, che diventerà sempre più insistente. Le gambe si affiancano e quella sinistra incrocia la destra rapidamente da dietro. La tecnica, a questo punto del ballo, fa la differenza: i movimenti delle gambe devono essere scattanti e accompagnati da piegamenti all’altezza delle ginocchia, mentre il busto si piega avanti e lateralmente.

Al culmine della velocità del ritmo, iniziano i saltelli: veloci e impeccabili, solo loro a chiudere la coreografia.

Non è solo una musica, come non possiamo considerarlo solo un semplice ballo. Sono l’amicizia, la fiducia reciproca, l’allenamento costante, la concentrazione e la passione a fare del sirtaki un autentico messaggio d’amore. Impossibile non perdersi e non lasciarsi trasportare dalla sua armoniosa coreografia.